Perché non cambierà la società dopo il coronavirus?

Non cambierà perché l’uomo di suo può solo muovere solo verso sé stesso se non riesce a slegarsi dagli impedimenti materiali che tengono il suo spirito e le sue aspirazioni legate a terra; al materiale come zavorre.

L’uomo non riesce a elevarsi da solo verso una condizione più alta del terreno da cui fu tratto plasmando polvere e saliva. Fintanto che non vi sarà una totale spogliazione della mentalità attuale dal fardello del mondo ogni cosa della società al mondo rimarrà legata e così non potrà mai verificarsi alcuna vera progressione verso un modello di società che permetta all’uomo di sentirsi più felice, realizzato e sostanzialmente in pace con sé stesso e gli altri.
Gli insegnamenti del Maestro Gesù che abbiamo sempre visto fin nei secoli più remoti come modello per permetterci una vita in pace con Dio nell’aldilà sono invece il fondamento della nostra realizzazione “nell’aldiqua”.
Se noi avessimo mai anche solo pensato di slegare la società dal cinico e ciclico ripersi di venti con pure finalità economiche ma di vita riscopriremmo come siamo noi padroni del tempo e del mondo, e non viceversa.

La nostra settimana, il nostro mese e i nostri poveri anni diventano così la successione di tutte quelle attività economiche (a partire dalla settimana lavorativa) che ci hanno distanziato prima di tutto da Dio e poi di conseguenza da un modo di vivere autentico che ci permetterebbe di avere, fin da questo mondo, la serenità di una vita se non sempre felice (i mali del mondo non si possono cancellare semplicemente cambiando il modo di vivere perché sono ineluttabili) almeno feconda di gioia.

È così che quindi un male che viene dal mondo, il corona virus, non modifica sostanzialmente la nostra società proprio perché non frutto di una trasmissione più alta di forza ed energia di vero cambiamento e rinnovamento.
La situazione contingente e le ristrettezze imposte ci fanno pensare che appena potremo inizieremo a rivivere in una luce tutta nuova le relazioni con parenti e amici nonché le situazioni che prima ritenevamo ordinarie ma che ora sono diventate straordinarie.
Ora sono, per il mondo, “diventate straordinarie” ma, dopo un po’ che tutto sarà passato, ecco che quello “straordinario” tornerà a diventare quotidianità e da lì semplice routine che finirà ancora una volta per distanziarci, farci diventare superficiali e trovare sempre mille scuse per non vivere esperienze e rapporti autentici.
Sono convinto che come la nostra società dominata dal materialismo era in rotta pur avendo passato precedenti guerre e malattie continuerà a essere in rotta anche dopo che l’attuale sarà passata perché il rinnovamento non viene mai dal mondo, ma dal Signore Santissimo per il mondo.

Diverso sarà se noi tutti e di riflesso la società avremo la consapevolezza di una necessità di rinnovamento interiore e il covid19 sarà solo un campanello di allarme, un semplice segnale come tanti già ne avevamo ricevuti, per tornare a indagare il mistero di quel Dio che si è fatto piccolo per noi in un Uomo ma che noi abbiamo crocefisso accecati dai nostri peccati.

Quel Dio che fatto uomo fu riconosciuto da tanti, tradito da molti e non creduto dai più. Quel Signore che tanto ci ha amati da porsi come faro nella notte del peccato e della morte così da batterla, risorgere e spianare la strada della nostra redenzione verso il padre liberi dal giogo del peccato e il fardello di un mondo che, se sapremo ritrovare il nostro rapporto intimo con Dio e l’amore verso i fratelli più piccoli e bisognosi, anche nei piccoli e semplici gesti quotidiani, potremo cambiare per vivere già qui un paradiso nell’attesa del più autentico, pieno ed eterno paradiso nel Padre nostro.

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