J'Accuse! Voi in coscienza credete sia giusto sfregarsi via, buttare a terra e calpestare nostro Signore?
Cristo consacra l'eucaristia
Juan de Juanes, Valencia
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Oggi
ho assistito all'ultimo atto di un iter dissacrante e deprimente da
cui è nato il moto interiore di dover scrivere questo testo; non
solo praticamente tutti i fedeli alla Santa Messa toccavano nostro
Signore con le mani (lavate prima di uscire? Non lavate? Spargendo
pezzi a terra?) ma addirittura il celebrante non ha predisposto i
piatti ai chierichetti così che potessero come di consueto
intercettare eventuali frammenti prima che cadessero a terra mentre
l'Eucarestia veniva data al fedele.
Mi
fa sorridere dover sottolineare io, ragazzo ben ignorante sul mondo
che cerca solo di studiarsi il perché le cose non vengano fatte in
un certo modo, queste cose a sorelle e fratelli con anche 50 o 60
anni più di me; evidentemente però la non conoscenza dei motivi
dottrinali di certi insegnamenti li ha portati ad abbandonarli al
primo accenno di possibilità; d'altronde perché ricevere
imbarazzati direttamente l'Eucarestia quando posso prendermela in
mano come un Cracker o una fetta biscottata (marmellatine e miele
monouso in dirittura di arrivo tra i banchi?)?
Ma
noi, tutti noi, non siamo esenti da colpa perché l'ignoranza non è
giustificata, qui infatti si parla di fede; mia nonna Rita mi insegnò
dei comportamenti da tenere in chiesa (genuflettermi, guardare verso
il cenacolo in cui vi è il Signore, non toccare mai il Corpo di
Cristo con le mani e possibilmente farlo sciogliere sul palato mentre
lo si prega) che posso ben pensare gli furono insegnati da sua nonna,
e a sua nonna da sua nonna prima di lei e ancora prima chissà per
quanti lustri e secoli. E dopo tutta questa tradizione e “maniera
di fare” perché nel giro di un nulla tutto è cambiato?
Partiamo
da un presupposto di fede (chi pensa di non credere legga comunque,
vedrà nella fede quanta razionalità c'è), durante la benedizione
il pane si fa nostro Signore ed Egli vi è presente in CORPO, SANGUE,
ANIMA E DIVINITÀ. Noi, fratelli miei, tocchiamo con il nostro palato
la Divinità di Cristo risorto quando ci accingiamo all'eucarestia; e
con tanta facilità pensate di toccarla con le mani?
A
questo aggiungiamo un altro concetto dottrinale: IL PANE SPEZZATO IN
OGNI INFINITESIMA PARTE MANTIENE IN SE' LE CARATTERISTICHE DI QUANDO
ERA INTEGRO. Ciò vuol dire che ogni infinitesima particella di quel
pane che toccate con le mani contiene ancora in sé Nostro Signore.
Voi in coscienza credete sia giusto sfregarsi via, buttare a terra e calpestare nostro Signore?
GUARDATEVI
IN VOI E DATEVI UNA RISPOSTA, poi proseguite pure a leggere.
Capite
bene ora il perché all'interno del rito che tutti noi conosciamo
sono presenti dei gesti e degli strumenti ben definiti. Da quel che
si trova sull'Altare allo strumento che nessuno di noi non può non
collegare all'eucarestia: il PIATTELLO.
Esso
viene (o almeno, vista l'esperienza di oggi, dovrebbe essere) tenuto
sotto il fedele cosicché se dovessero cadere briciole del Corpo di
Cristo (o per sciagura un'intera ostia stessa) queste a fine
distribuzione potranno essere riposte e non come qualcuno può
pensare, gettate o strofinate a terra.
Tutto
questo si è distorto a quanto pare per permettere ai nostri fratelli
Protestanti di avvicinarsi ai nostri riti cattolici (i protestanti
non credono nell'eucarestia come Sacramento ma come mera ritualità
-si inscena quella che fu l'ultima cena-, e quindi già erano
abituati a trattare così il Corpo di nostro Signore).
Giustamente
(ironico) tutti hanno pensato bene di lavarsene le mani e quindi via
di banchetti in cui ognuno prende con le mani la sua porzione di
Carne di Cristo, con il benestare, e questo è grave, del sacerdote.
Perché
se capisco la mia ignoranza e quella dei fratelli, davvero non mi
capacito del perché di questo da parte di chi passa anni in
seminario e poi prosegue nello studio teologico. Come si può poi
arringare contro i fedeli che seguono la Santa Messa come un teatro e
non sono convinti del tutto nemmeno del perché si perda tempo in
tanti formalismi?
Potrei
scrivere facciate intere sull'argomento ma qui mi fermo perché credo
di aver centrato il punto. Al giorno d'oggi c'è internet e le
biblioteche non mancano, chi vuole, quindi, da oggi potrà informarsi
su questo argomento e decidere se continuare con questa pratica o
tornare a quello che non era cieco rigore ma un giusto modo di
operare per sé stessi e davanti a Dio.
Signore
nostro che ogni giorno la società nasconde sotto il tappeto credendo
nel materialismo individualista, vogliamo metterci anche noi fedeli a
nasconderlo sotto il banco nella sua Casa con un calcetto perché
caduto in terra?
Questo
scritto io lo rivolgo ai fratelli perché si informino, e in
coscienza, decidano; ma sopratutto ai sacerdoti: perché non gridate
contro tutto questo? Perché non vi assumente la responsabilità di
bandire questa barbarie?
Perché
non avete mai un attimo di tempo per far aprire a tutti gli occhi sul
delitto che ogni giorno si copie davanti all'altare?
Luca @Tosevita
Un
fedele – un nessuno
p.s.
A chi voule informarsi Don Giorgio Maffei ha scritto un articolo più
che completo; direi eccezionale:
http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20sacrilegio%20della%20comunione%20sulle%20mani.htm
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