"Mammona" ritratto da Collin de Plancy per il Dizionario infernale |
Buongiorno cari
Amici! E buon anno!
Si è concluso un
anno davvero difficile e uno ancor più difficile batte alle porte
del nostro Paese!
Una classe politica
scalcinata e incapace di dare una soluzione ai problemi delle
persone, anche i più basilari e fondamentali, non permette a questo
grande Paese di uscire dalla crisi in cui l'hanno spinto.
Noi tutti, pronti ad
assumerci le nostre responsabilità e i nostri impegni non veniamo
messi nelle condizioni di poterci esprimere e lavorare.
Sistematicamente i
risultati elettorali vengono spogliati di senso con ribaltoni e
questa tanto sbandierata democrazia si dimostra ogni giorno di più
priva di senso.
Privata di ogni sua
caratteristica fondante la nostra democrazia si aggira tra il popolo
come uno spettro in cerca di conforto e rivincita; inseguita dai
mastini della politica di palazzo. Quella politica autoreferenziale
che permea tanto il parlamento quanto i consigli di amministrazione
delle grandi aziende, dalle banche alle industrie, sorrette da poche
famiglie che in alcuni casi si dimostrano lungimiranti, ma purtroppo
in tanti anni vestono i panni dei lupi pronti a sbranare inermi
branchi di pecore.
Ciò si riflette
anche sul pianeta in decadenza con la nostra civiltà, che ogni
giorno manda segnali di allarme sempre più forti e incessanti.
Abbiamo perso il rispetto per la natura, per la morte e così lo
stiamo perdendo per la vita stessa. La nostra compresa.
Il Pacifico sta
diventando uno stagnetto senza pesci, le foreste lande infestate da
specie aggressive importate dall'uomo che si impongono sulla fauna
locale distruggendola.
Tutto cade in
miseria sotto i nostri occhi e nessuno di noi, io per primo, abbiamo
la forza di opporci.
Nessuno di noi ce là
perché sarebbero necessarie azioni davvero forti ed eclatanti,
sarebbe necessario mettere in discussione tutto ciò che noi oggi
conosciamo e che diamo per certo. Cose dell'altro mondo... o
semplicemente cose di epoche passate in cui le persone erano abituate
alla precarietà della vita, alla quotidianità della morte e alla
costanza della guerra.
Oggi siamo troppo
persi nei nostri lussi e nelle nostre comodità da non poterci
permettere di sacrificare anche solo una parte del viver quotidiano
per cambiare qualcosa.
Ci sentiamo
superiori alla classe politica; ma essa non è menzogna del suo
tempo, ma anzi, verità della società.
Li guardiamo in
televisione e ce ne vergogniamo; ma semplicemente dovremmo guardare
noi stessi, e non ci vergogneremo di meno.
La loro imbarazzante
impreparazione, la loro arroganza, la loro sete di denaro e potere,
il loro vivere distruggendo e depredando l'oggi senza tener conto del
domani è ciò che ogni giorno ci ostiniamo noi a fare. E se non lo
facciamo, in ogni caso non muoviamo un dito affinché anche gli altri
non lo facciano.
E questo? A cosa sta
portando? Porta alla perdizione e al dolore di vite che si sentono
inutili e mendicanti sulla terra.
Cosa ci sarebbe
quindi da augurare per il 2014 se non un semplice risveglio delle
coscienze? Non serve augurare salute, denaro o fortuna se queste
vengono soffocate dalla società. A che serve la salute se la terra
muore? A che serve il denaro se domani non varrà più nulla? A che
serve la fortuna se chi ci è intorno muore?
Basta dormire...
basta arrancare nell'inedia di una vita monotona e al servizio di
mammona!
Diventiamo artefici
oggi del nostro domani!
Un augurio di un
2014 di risveglio interiore e di maggiore comprensione dei problemi e
delle difficoltà di tutti, senza passarlo ad arare solo il proprio
orticello!
Luca Zecca
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